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Diritto Agrario | ||||
Ti trovi nell’area tematica “Diritto Agrario”, cioè, l'insieme delle norme aventi ad oggetto rapporti di diritto privato e pubblico inerenti all'agricoltura. Se non riesci a trovare l’argomento specifico e/o non sai dove inserire il tuo messaggio, utilizza la sezione Altre Richieste e/o Informazioni e lo Staff ti indicherà la discussione che fa per te. | ||||
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#211
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Salve a tutti.
Possiedo 32 ha in zona svantaggiata della provincia di Parma e con mio padre vorrei avviare una societa' agricola. Lui da 3 mesi e' finalmente in pensione dopo 40 anni di camionista e quindi puo' finalmente dedicarsi al taglio della legna, dei pascoli, alla cure delle api, ecc. Fino ad ora lo abbiamo fatto nei weekend ma da privati cittadini. Domanda 1: la CIA ci ha consigliato di avviare una societa' agricola con mio padre come IAP (io infatti lavoro a tempo pieno da un'altra parte e aiuto mio padre solo di sabato e domenica). Essendo zona svantaggiata mi aspettavo che la quota di tempo-reddito proveniente dalla terra fosse del 25% ma la CIA ci ha detto che la pensione da camionista fa reddito (cosa stranissima) e che mio padre deve dimostrare di ottenere i due terzi del suo reddito dall'attivita' agricola. Confermate ? Domanda 2: e' previsto comunque un premio di primo insediamento per la societa' agricola con mio padre come IAP anche se ha 59 anni ? Domanda 3: esiste un reddito minimo per la societa' ? Noi non ci aspettiamo chissa quale reddito (legna, fieno, miele, ecc) e magari qualche misura agroambientale (mantenimento pascoli, rispetto sottobosco, creazione aree umide, ecc) ma non vorremmo avere grane dal punto di vista formale (fiscale, ecc). Ringrazio tutti per l'attenzione ! Marcanna |
#212
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Ai fini dell'applicazione della normativa statale, e' imprenditore agricolo professionale (IAP) colui il quale, in possesso di conoscenze e competenze professionali ai sensi dell'articolo 5 del regolamento (CE) n. 1257/1999 del Consiglio, del 17 maggio 1999, dedichi alle attività agricole di cui all'articolo 2135 del codice civile, direttamente o in qualità di socio di società, almeno il cinquanta per cento del proprio tempo di lavoro complessivo e che ricavi dalle attività medesime almeno il cinquanta per cento del proprio reddito globale da lavoro. Le pensioni di ogni genere, gli assegni ad esse equiparati, le indennità e le somme percepite per l'espletamento di cariche pubbliche, ovvero in società, associazioni ed altri enti operanti nel settore agricolo, sono escluse dal computo del reddito globale da lavoro. Per l'imprenditore che operi nelle zone svantaggiate di cui all'articolo 17 del citato regolamento (CE) n. 1257/1999, i requisiti di cui al presente comma sono ridotti al venticinque per cento- Il tutto ripreso e ribadito dalla Circolare INPS n. 85/2004 che trovi qui Citazione:
Citazione:
ciao Gabriele |
#213
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un agricoltore, ditta individuale, è anche socio accomandatario di una sas (reddito d'impresa).
tuttavia il reddito della sas è dato dal canone di un affitto di azienda. in pratica la sas aveva una attività di ristorazione, smette di fare ristorazione e affitta l'impresa. quella tipologia di reddito, non proveniendo da lavoro. è considerato come reddito da capitale ai fini del confronto con i redditi agricoli per la qualifica IAP. tuttavia il socio in questione è accomandatario che per sua natura è il "socio lavoratore" e come lavoratore vuol dire che lavora, quindi la sua quota sarebbe un reddito da lavoro come valutereste quel reddito ai fini del riconoscimento della qualifica di IAP? attendo pareri grazie
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av salùt Ultima modifica di azzeccagarbugli : 11-05-2012 alle ore 10.34.57 Motivo: modificato testo |
#214
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Se gli immobili sono ceduti per attività diverse da quelle agricole, il canone vine inserito nella voce redditi diversi (non agricoli).
Aspettiamo GabrieleB. per maggiori sicurezza. P.S. Nel decreto fiscale circa l'IMU hanno iniziato a far chiarezza su CD e IAP. Bisogna essere proprietari e conduttori del bene per ottenere le agevolazioni nonchè essere iscritti nella previdenza sociale. |
#215
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forse non mi sono spiegato, non mi interessa in quale quadro inserire i redditi.
provo a spiegarrmi meglio la sas è una azienda di ristorazione che,sospesa la sua attività cede in affitto l'azienda (anzi ramo d'azienda in quanto esiste anche un bar, sempre affittato) quindi la sas, ed il socio accomandatario, non esercitano più. il reddito della sas è dato dai due canoni di affitto di ramo d'azienda la sas ha il suo reddito che verrà ripartito ai soci. la norma sulla qualifica IAP parla di redditi agricoli da confrontare con i redditi extra-agricoli "da lavoro". quindi i redditi derivati da canoni di locazioni vengono considerati non da lavoro ma frutto di un investimento di capitali pur comparendo, nella denuncia dei redditi, nei quadri dei redditi da lavoro. tuttavia, il socio accomandatario è per sua natura socio lavoratore. ed inoltre il socio accomandatario è titolare di una azienda agricola individuale quindi le ipotesi sono quota reddito sas da lavoro(superiore al reddito agricolo) = no IAP quota reddito sas non da lavoro = IAP quello per cui chiedo il vostro parere è: il reddito non da lavoro della sas è possibile "traslarlo" come reddito non da lavoro anche al socio accomandatario? mia opinione è che comunque la quota dell'accomandatario sia da lavoro
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av salùt Ultima modifica di azzeccagarbugli : 14-05-2012 alle ore 11.49.11 |
#216
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#217
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buonasera a tutti, mi inserisco in questa discussione perchè ho bisogno di un consiglio.
io e mia moglie siamo dipendenti pubblici e abbiamo intenzione di acquistare una proprietà che comprende un rustico da ristrutturare e circa 3 ha di terreno agricolo. se io e mia moglie ci associamo in una società agricola semplice, rientriamo nella possibilità di ottenere la tassazione agevolata per l'acquisto del terreno? ancora non abbiamo ottenuto una risposta precisa da vari commercialisti, spero vivamente che qualcuno di voi sappia darmi un'indicazione certa in merito. grazie a chi mi risponderà |
#218
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Devi riuscire ad ottenere i requisiti per poter essere I.A.P. (imprenditore agricolo professionale). Una domanda del genere troverà maggior possibilità presso la sede dell' inps (oppure leggendo i post precedenti in questa discussione o nelle altre simile nel forum).
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#219
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potrai raggiungere tutti i requisiti ma dovresti comunque cancellarti dall' INPDAP ed iscriverti all' INPS nelle liste previste per gli agricoltori. Citazione:
ps: quando si tratta di agricoltura lascia stare i commercialisti e ragionieri in particolare quando si tratta di IAP. ne sà poco anche il più famoso studio in italia che si occupa di agricoltura.
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av salùt |
#220
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non conosco le competenze degli uffici INPS della puglia ma dalle mie parti non ne sanno nulla al riguardo. Citazione:
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av salùt |
#221
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un ringraziamento a te e a tutti i forumer per la loro passione e competenza! ![]() |
#222
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A riguardo della qualifica I.A.P, ricordo che oltre il monte ore lavorative ed il reddito, bisogna avere anche i requisiti intrinsechi, cioè le conoscenze, come meglio specificato seguentemente: Per dimostrare il possesso del requisito è necessario essere almeno, in una delle seguenti condizioni (Vedi Decreto dell’Assessore all’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale n.1102/Dec A/32 del 9 Maggio 2008): Possesso di Diploma di Laurea in Scienze Agrarie o Forestali o in Medicina Veterinaria o in Scienza delle Produzioni Animali o in Scienze delle Tecnologie Alimentari, o di Diploma Universitario per le medesime aree professionali, ovvero di Diploma di Istituto Tecnico Agrario o di Istituto Professionale ad indirizzo Agrario; Esercizio di attività agricola come titolare, contitolare, coadiuvante familiare, amministratore, lavoratore agricolo per almeno un triennio in data antecedente alla presentazione della domanda di riconoscimento della qualifica; Possesso di Attestazione di frequenza con profitto a corsi di formazione professionale in agricoltura della durata di almeno 150 ore, organizzati in attuazione di normative comunitarie, statali o regionali |
#223
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Forse è più opportuno citare che i "requisiti di conoscenza e competenza professionali" sono quelli previsti dai vari PSR delle Regioni in applicazione del Reg CE 1698/2005. ad esempio in Emilia Romagna l'attività di lavoratore agricolo non è equiparata all' attività direttiva (vedi qua articolo 7)
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av salùt |
#224
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Alternative o solo uno dei due lascia il settore pubblico, oppure più ingarbugliato ma percorribile valutare la costituzione di una Srl agricola, con nomina di amministratore IAP. In poche parole voi due soci e un terzo esterno nominato amministratore, che sia già IAP e che apporta il titolo anche alla società. Comunque è da interpellare l'ente pubblico da cui dipendete in quanto potrebbe esservi vietato assumere qualsiasi titolo imprenditoriale. p.s. Comunque anche qua a Udine all'INPS sono particolarmente preparati "agricolturalmente". p.s.II: Azzeccone parti di G.T.? ciao ![]() Gabriele
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Roger Federer |
#225
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tranne i presenti naturalmente
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![]() ed inoltre quegli imbranati degli ispettorati agrari (come si chiavano una volta) si bevono tutto? ![]() Citazione:
ti dico solo che in una provincia emiliana dove c'erano due agenzie delle entrate, una applicava un'agevolazione ed una no nonostante fosse la stessa persona a richiederle. ad un certo punto i notai andavano solo ad una agenzia. Citazione:
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av salùt |
#226
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Grazie Gabriele.
E' passato un po' di tempo e finalmente il " vecchio" e' in pensione (beato lui !!!). Per vari motivi non abbiamo ancora preso nessuna decisione in merito ai 32 ha ma adesso siamo pronti. La terra e' intestata a me quindi cosa consigli: - affittare a mio padre facendolo diventare coltivatore diretto ? - costituire una societa' semplice con mio padre come IAP affittando a mio padre ? Io ovviamente continuero' a lavorare come dipendente dando una mano a mio padre nei weekend. In buona sostanza l'attivita' agricola sara' svolta da lui e consistera' nel taglio e vendita legna, fieno, raccolta miele e un po' di frutta. Quali so o i vantaggi/svantaggi delle due opzioni ? Grazie per il tuo contributo Marco |
#227
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Avrei bisogno di alcuni chiarimenti:
1) E' possibile iscriversi all'INPS come IAP anche se non si è ancora in possesso della certificazione IAP ? 2) Una volta iscritti all'INPS come IAP, si rimane sempre iscritti? Mi spiego meglio: poichè la certificazione IAP ha validità annuale, nel caso in cui l'anno successivo all'ottenimento della certificazione, si abbiano ad esempio, perso i requisiti di tempo, si rimane sempre iscritti all'INPS come IAP? Molte grazie |
#228
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Citazione:
in ogni caso non devi comunicare tutti gli anni che sei in possesso della qualifica di IAP ma solo quando intervengono delle variazioni
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av salùt |
#229
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ma per diventare coltivatori diretti quali sono i requisiti?
anni? titolo di studio? terrenno in possesso? |
#230
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Si può essere coltivatore diretto possedendo solo un piccolo giardino di circa 100 mq? Altra cosa: ma i coltivatori diretti hanno diritto alla disoccupazione? Come dovrebbero dimostrare di star realmente dedicandosi a tale attività? Grazie.
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http://www.garden4us.it |
#231
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ovviamente, no...... se leggi i messaggi indietro scopri il perché.
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#232
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Da non confondere chiaramente con un operaio agricolo, che, se ricorrono le condizioni, può avere diritto alla disoccupazione. saluti
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Roger Federer |
#233
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Salve sono un agronomo iscritto alla relativa cassa (EPAP), ma sono anche un imprenditore agricolo avendo un azienda agricola regolarmente registrata alla camera commercio ecc.. Vorrei fare domanda IAP al mio comune, per sfruttare i relativi benefici, avendo tutti i requisiti IAP (reddito, tempo, laurea in agraria ecc.). La mia domanda è se sia necessaria l'iscrizione INPS come IAP, o potrei mantenere la mia cassa agronomi??
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#234
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Lo è invece nel caso di acquisto di terreni.
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av salùt |
#235
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Mi allaccio ache io alle varie domande.
Vorrei sapere per un secondo lavoro (impiegato) da fare oltre quello di Iap il reddito agrario come lo devo calcolare. Anche il mio agronomo era un pò dubbioso. In pratica è l'utile dell'anno derivante dal bilancio? O utile più contributi agrari vari? Inoltre scusate ma se un anno non raccolgo niente e il reddito è nullo (anzi negativo) con il secondo lavoro come la mettiamo? Uno non può avere la sfera di cristallo, mi sembra molto inverosimile il calcolo del reddito in questo modo. Grazie per ogni chiarimento. |
#236
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Perché agronomo e non commercialista?
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Ognuno è ciò che è,non ciò che finge di essere.... |
#237
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Perché non lo sanno (cioè almeno qui, che poi è una zona a prevalente attività agricola...).
L'associazione di categoria dice una cosa ma con dubbi, i consulenti del lavoro non sanno nulla, in una Caf dove conosco una amica nessuno si occupa di queste cose. Se magari qualcuno c'è già passato ne sarei grato... Ieri al mio commercialista ho chiesto quanto è il risultato di bilancio (senza contributi vari) -550 euro (ci sta ho fatto vari e corposi acquisti per il noccioleto). Quindi così come dicono loro io non potrei avere nessuna attività secondaria perchè essendo in negativo... ma anche se era positivo di 550, 2000 0 5000 che facevo? ![]() Qualcosa non mi torna. |
#238
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più contributi vari meno spese ammortizzabili (escluso in quelle regioni che utilizzano i parametri ettaro/coltura) Citazione:
Citazione:
prego
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av salùt |
#239
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Ciao a tutti.
Ho bisogno di informazioni riguardo alla questione IAP e lavoro dipendente nel settore pubblico. Premetto che scrivo dall'Abruzzo e che il PSR in questione è quello del 2007. Ho avuto il Primo insediamento nel 2011, quando ancora ero iscritto all'università e non sapevo cosa avrei fatto nella mia vita. I miei genitori avevano queste terre coltivate e pensarono di fare me titolare, per darmi una mano a prendere i finanziamenti. Ho iniziato a lavorare lì ma è un lavoro che, anche se da' soddisfazione personale, non remunera. Nel frattempo mi sono laureato in Economia e mi sono sposato. In questi ultimi mesi ho avuto la possibilità di partecipare a un concorso pubblico per un posto da impiegato e a breve dovrò sostenere la prova orale. La mia domanda è questa: dato (l'assurdo) obbligo di permanere nell'azienda per 10 anni, se dovessi superare la prova orale non potrei accettare il lavoro? Praticamente se nel corso dei 10 anni l'attività imprenditoriale dovesse per qualche motivo andare male, il titolare non potrebbe svolgere un altro lavoro per vivere? O meglio: potrebbe svolgerlo ma dovrebbe dare indietro i soldi? Se l'attività fosse andata bene non credete che una persona avrebbe continuato a fare quel lavoro invece di cercarsene un altro? Se un'attività va male, con quali soldi cessi l'attività se non li hai? Devi ipotecare la casa per ridare un finanziamento? ![]() |
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